La Prima Pagina

sabato 2 aprile 2011

Esclusiva intervista all'onorevole Marco Siclari

Esclusiva Laprimapagina. Intervista all’onorevole Marco Siclari

Al centro Marco Siclari

Roma, studiare e vivere la Capitale

Divertirsi responsabilmente

Servizio giornalistico a cura di Elvia Gregorace

In uno dei locali più trendy di Roma, il Babel, si è svolto un altro evento organizzato dall’onorevole Marco Siclari sul divertimento responsabile. Il ricevimento è ben riuscito. Giovani, entusiasmo, divertimento hanno riempito il luogo di energia positiva. La serata non ha avuto solo scopo di intrattenimento fine a se stesso, ma si è svolta una riffa il cui ricavato è stato devoluto a favore dell’associazione onlus Padre Gabriele che mira a diffondere i valori cristiani ed aiuta gli indigenti con elargizioni di genere alimentare e vestiario. Aci, Simed, Circolo ippico Acquasanta, Tour operator GLclub, Wall Street Institute, Safety Driver, Freetime Sporting Club sono gli sponsor che hanno offerto i premi della lotteria ed un particolare ringraziamento va anche ai ristoranti che hanno avuto cura del buffet: Il Bersagliere, Acchippafantasmi, Il Portico, Snob, Grottazzurra-Bea Srl e Pompi, famoso per il tiramisù più buono della Capitale. Marco ci concede un’intervista, appare disponibile, dal viso pulito e pieno di speranze per il futuro. Speriamo si realizzino.

Siclari primo piano

Chi è Marco Siclari fuori dalla politica?

E’ un giovane che ama i giovani, cresciuto e nato con loro, con una visione della vita forte ed entusiasmante su ogni tema, anche sulle problematiche che riguardano la persona stessa. In realtà lo dovrebbero dire gli altri, ma di certo è una persona disponibile.

Chi è invece Marco Siclari nella politica?

La stessa persona di prima. Colui il quale vorrebbe affrontare e risolvere le problematiche della società. Tutto il tempo che ho lo sto investendo nella politica sempre per e con i giovani a favore dei cittadini. Oggi il problema della politica è che mancano le persone ed un terreno su cui coltivare. Questo non è una difficoltà solo italiana, ma globale. Bisognerebbe partire dall’educazione nelle scuole. C’è da formare prima gli uomini e poi i politici.

Il tuo progetto sulle famiglie?

Oggi i genitori hanno meno tempo da poter dedicare ai propri figli e questo è uno dei maggiori mali della nostra società. Bisognerebbe indirizzare i figli sulla retta via, tutti possono sbandare anche ai migliori piloti accade, ma si può tornare i pista. Le nuove generazioni sono deboli, ciò accade forse a causa della mancanza di rapporto con i propri genitori. Nessun mezzo informatico sostituisce una carezza o il valore dei relazioni umane. Questo progetto riguarda gli educatori e sto aspettando ancora alcune risposte, ma ho già parlato con un assessore ed avremmo intenzione di partire alla realizzazione proprio dalle scuole romane. L’obiettivo è di aiutare quelle famiglie che non hanno la possibilità di trascorrere del tempo sufficiente con i propri figli, perciò si tenta nella figura dell’educatore di riassumere tutti i valori che il padre e la madre avrebbero voluto trasmettere alla progenie.

Che cosa pensi della riforma Gelmini nell’università?

E’ un tema caldo, ogni cambiamento che avviene in Italia è sempre visto con diffidenza. La riforma ha permesso ad un sistema universitario che negli ultimi 30 anni è stato gestito da baronati familiari di terminare.

Esiste la meritocrazia in Italia?

Ora la meritocrazia in Italia sta diventando un’esigenza. Oggi la crisi non è in Italia, ma nel mondo per cui nessuno si può permettere di assumere persone che non siano capaci, non ci sono più soldi da spendere, non si possono regalare a chi non ha titoli. Bisognerebbe fare squadra e far funzionare le cose. L’Italia una volta era ricordata come il bel paese ed i giovani oggi devono far rivivere quel ricordo.

Che cos’è la cultura?

Innanzi tutto è il rispetto, verso la storia, lo stato, la conoscenza, la democrazia, le regole e verso gli altri che oggi non c’è.

Come si potrebbe diminuire il tasso di disoccupazione?

Ciascuno dovrebbe essere responsabile sul ruolo che ricopre, lavorare in maniera seria sia nel pubblico che nel privato.

Dove è rimasto il tuo essere calabrese?

Nel cuore.

Dato che tu sei laureato in medicina, come potrebbe migliorare la sanità in Calabria?

Il 12 aprile al Campidoglio, ci sarà proprio un convegno su questo argomento con la presenza del governatore Scopelliti, è stata invitata anche Renata Polverini. Saranno presenti tutti i presidi di facoltà di chirurgia di Roma e si confronteranno con entrambi i governatori sul tema della sanità nel centro-sud.

Cosa ti auguri per il futuro?

Vorrei vivere in serenità. Mi piace lavorare venti ore al giorno ed incontrare giovani ed avere rapporti con le università.

A chi rivolgi un tuo augurio?

Ai giovani ed alle famiglie che hanno bisogno di risposte.

Anche noi ci aggreghiamo al suo pensiero, sperando che in Italia i giovani possano trovare una loro collocazione lavorativa e sociale e che le famiglie facciano meno sacrifici per arrivare alla fine del mese.

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